Il fiume scientifico e gli argini giuridici. Una riflessione là dove scienza e diritto si incontrano.

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di Enrico Maestri

Il saggio sostiene che il rapporto tra diritto e scienza si sia sviluppato diacronicamente attraverso tre modelli epistemologici. Il primo modello, che si sviluppa a seguito dell’illuminismo, della prima rivoluzione industriale e dell’ideologia del progresso scientifico, è quello che chiamo scientista-positivista.

Il secondo modello, che si sviluppa a seguito del neopositivismo secondo il quale il mondo è conoscibile solo attraverso proposizioni linguistiche, attraverso lo specchio del linguaggio, è quello che chiamo divisionista o non cognitivista.

Il terzo ed ultimo modello, a favore del quale dichiaro la mia preferenza, potremmo immaginarlo attraverso la metafora del Ponte: per evitare che il fiume scientifico straripi e allo stesso tempo per evitare che gli argini giuridici impediscano un ragionevole fluire del fiume dobbiamo pensare che il rapporto tra diritto e scienza diventa fecondo per l’umanità solo se tra lo scorrere del fiume e le sue rive siano presenti dei “ponti” che permettano di mantenere, regolare e controllare sia il livello del fiume sia lo stato degli argini.

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